NASA, la sonda Insight ha registrato il vento di Marte

Redazione

Si chiama Insight la sonda della NASA che ha registrato il vento di Marte

Siamo a circa 200 milioni di chilometri dalla Terra, e qui regna un silenzio quasi assoluto. La sonda Insight ha impiegato circa 7 mesi per arrivare sul Pianeta Rosso e per compiere quello che, con brutto neologismo, si chiama “ammartaggio”.

La sonda ha percorso lo spazio in una folle corsa, e ora, con grande delicatezza, si è adagiata sul terreno, con somma soddisfazione dei tecnici della Nasa, che hanno atteso il momento fatidico con grande, giusta trepidazione.

Arrivare lassù, anche se Marte è il pianeta più vicino alla Terra, non è facile. Diverse missioni verso il pianeta sono fallite, e ognuna di queste costa enormi sforzi tecnici, di ingegno, di impegno, di denaro.

Che cosa va a fare l’uomo fino lassù, cosa cerca? Forse cerca se stesso altrove, o forse cerca solo una valvola di sfogo, un punto dove nel futuro spostarsi, visto che questo pianeta ci sta diventando stretto.

Stiamo diventando troppi, e se la Luna l’abbiamo già raggiunta, probabilmente abbiamo capito che il futuro dell’umanità non è quello di spostarsi da quelle parti. Bisogna andare più lontano, verso un pianeta dove c’è un minimo di atmosfera, cioè di aria, e forse l’acqua.

Già, l’acqua. Perché dove c’è l’acqua, come noto, c’è la vita. O forse c’è stata. Il compito di queste sonde è molteplice: capire la formazione del pianeta e in generale del Sistema Solare; cercare forme di vita, e capire se possiamo viverci pure noi.

Sembra complicatissimo e, in effetti, lo è, ma noi siamo tenaci e ci riusciremo. D’altro canto il miliardario visionario Helon Musk sta già progettando i viaggi dell’uomo sul pianeta rosso.

Potete star certi che ci riusciremo; il problema semmai è di sapere quando; ma tutto sommato le notizie sono incoraggianti anche sui tempi. Ma torniamo alla nostra sonda Insight.

Insight in definitiva significa che vuol dare uno sguardo dentro la superficie del pianeta e, infatti, fra le sue missioni, c’è quella di inserire una sonda quanto più possibile in profondità nel terreno, per carpirne i segreti.

Analizzare le rocce per capire, per avere una prova più diretta dell’esistenza dell’acqua. Per ora, infatti, abbiamo solo prove indirette della presenza dell’acqua tramite delle “radiografie” fatte sotto la superficie dalle altre sonde presenti sul pianeta. Ma una delle cose più straordinarie che è riuscita a fare subito Insight, è quella di registrare il rumore del vento sul pianeta. In realtà sulla sonda non sono presenti microfoni, ma dei sensori di pressione dell’aria e un sismometro.

Per i tecnici della Nasa non è stato comunque difficile convertire le frequenze bassissime e non udibili registrate, in frequenze più alte, e quindi apprezzabili dall’orecchio umano.

Il vento aveva una velocità compresa fra i 5 e i 7 metri al secondo. Bruce Banerdt, il dirigente che si occupa delle operazioni di Insight, ha detto che in verità non era stata pianificata l’operazione di cattura dell’audio del vento. E tuttavia l’operazione stessa è stata un successo.

Tecnicamente tutto questo è stato possibile operando la conversione dalla frequenza di 10 Hz a un suono di due ottave più alto. E così siamo di fronte al vento, che scorre veloce e a volte impetuoso nelle lande deserte del pianeta. Anche questo è un segnale di grande importanza, forse quanto la presenza dell’acqua stessa.

Se è vero che l’uomo per vivere ha bisogno dell’acqua, è altrettanto vero che ha bisogno dell’aria da respirare. Naturalmente il problema sarà di convertire i gas presenti nell’atmosfera del pianeta rosso, in una miscela respirabile da coloro che decideranno di stare lassù, vuoi solamente per esplorarlo, vuoi per viverci.

Attendiamo con grande interesse gli altri esperimenti che la sonda Insight farà nei prossimi giorni, dopo che avrà completato tutte le manovre di assestamento. Tutti i dati saranno trasmessi verso la Terra da una serie di piccoli ripetitori che si trovano in orbita intorno a Marte.

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