L’evoluzione dei certificati bianchi in edilizia

Redazione

Avrete sicuramente sentito parlare dei certificati bianchi e di come vengano rilasciati ad alcuni soggetti nel caso in cui vengano realizzati specifici interventi di efficienza energetica. La normativa riguardante i certificati bianchi in edilizia è in continuo aggiornamento, vediamo insieme quali sono le principali novità e cosa è cambiato rispetto alle leggi originarie.

I certificati bianchi: definizione e principali caratteristiche

I certificati bianchi sono stati introdotti con il decreto ministeriale 20 luglio 2004 e resi operativi a partire dai primi mesi del 2005. Questo particolare tipo di documento è un titolo negoziabile anche noto con il termine di Titolo di Efficienza Energetica (TEE) e certifica nello specifico che è stato realizzato un risparmio energetico attraverso progetti e interventi di efficienza energetica. I titoli vengono rilasciati soprattutto nel settore dell’edilizia, delle infrastrutture, dei servizi e anche nel settore industriale. I certificati bianchi vengono rilasciati perlopiù per interventi riguardanti:

• risparmio di energia elettrica e gas naturale;
• risparmio di combustibili per autotrazione e non.

I certificati bianchi sono destinati in primis ai distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 clienti finali, ma è previsto anche un rilascio di titoli per altri soggetti volontari come le società di servizi energetici o tutti coloro che realizzano interventi di risparmio energetico. È opportuno sottolineare che tutti i titoli di efficienza energetica vengono emessi dal Gestore dei Mercati Energetici (GME), previa segnalazione del Gestore dei servizi energetici (GSE).

Evoluzione normativa dei certificati bianchi nell’edilizia

Anche se l’introduzione dei certificati bianchi è abbastanza recente, si sono moltiplicati gli interventi che hanno modificato la normativa iniziale. Il primo intervento legislativo è del 2006 e stabilisce che l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) si occupi della valutazione tecnica degli interventi e di quantificare il risparmio ottenuto, mentre dal 2013 questo specifico compito è stato affidato al GSE, compresa l’emissione dei TEE.

Un intervento capillare riguardante i certificati bianchi è stato effettuato nel 2017 con apposito decreto, con questa modifica vengono aggiornate le linee guida per il 2017-2020 sia in termini di obiettivi di risparmio che di emissione e richiesta dei certificati bianchi. Le ultime novità legislative inerenti ai certificati bianchi sono molto recenti e riguardano principalmente il funzionamento dei TEE:

• decreto dell’11 gennaio 2017;
• decreto dell’8 maggio 2018.

L’ultima modifica alla disciplina dei certificati bianchi è quella del 30 aprile 2019 che approva la Guida operativa per individuare e presentare i progetti che hanno come obiettivo il risparmio energetico. Nella Guida è stata inoltre aggiornata la sezione relativa agli interventi ammessi per l’ottenimento dei certificati bianchi.

Se volete conoscere di più riguardo la disciplina dei certificati bianchi, visitate il portale lumi4innovation.it, che si occupa dei vantaggi che può portare la tecnologia e l’Internet of Things nella vita delle persone.

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