Prese elettriche, nel mondo non sono certo tutte uguali

Redazione

Quando ci si mette in viaggio si pensa attentamente a cosa mettere in valigia: vestiti, accessori, medicinali, oggetti indispensabili per la cura del proprio corpo e della propria persona quando si passa qualche giorno o settimana lontano da casa.

Non tutti, però, sono così esperti da pensare ad una delle cose più importanti: le prese elettriche, nelle varie zone del mondo, non sono tutte uguali e quindi potremmo trovarci impossibilitati a ricaricare il cellulare o ad asciugarci i capelli col phone.

Le tipologie di prese sono numerate con le lettere dell’alfabeto, e prima di partire per un determinato paese bisogna quindi assicurarsi di quale tipologia di presa è in uso e se è uguale alla nostra.

Per fare un esempio, le prese A e B sono simili: la differenza sta nel fatto che la A ha solo i due contatti “piatti” mentre la B ne ha un terzo cilindrico per la terra.

In Italia molto usata è la presa bipolare, mentre in Gran Bretagna va per la maggiore la presa “G”.

Ma non è tutto: non è solo la forma che conta ma anche la potenza. In alcuni Paesi del mondo ci sono infatti tensioni e frequenze elettriche ben diverse dalle nostre: ad esempio al posto del 220volt è possibile trovare un 110volt e viceversa.

Prima di partire, quindi, la cosa migliore è quella di munirsi di un “kit di adattatori di prese“, acquistabile in tanti negozi fisici, ma anche online e persino negli aeroporti, per gli acquisti dell’ultim’ora.

Attenzione però ad una cosa: gli adattatori intervengono sulla forma della presa ma non sulla voltaggio, quindi a voltaggi differenti si rischia comunque di bruciare i propri dispositivi.

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