Artico: i laghi sono pieni di metano?
di Redazione
26/09/2018
Artico: dal lago emerge metano
Mentre il permafrost si disgrega nell'Artico che si riscalda rapidamente, viene rilasciata anidride carbonica, il principale gas serra che riscalda il pianeta, dal suolo all'aria. A volte, il disgelo sprona la crescita dei laghi attraverso il terreno soffice e incavato, e questi corpi d'acqua che scongelano in profondità tendono a scatenare il gas metano. Katey Walter Anthony spiega che tale lago era ben diverso, il volume di gas che si diffonde da esso potrebbe scagliare un altro duro colpo al sistema climatico se laghi come questo, si rivelassero molto diffusi. La prima volta che Katey Walter Anthony ha visto Esieh Lake, aveva temuto addirittura che potesse esplodere, nel 2010, l'Università dell'Alaska a Fairbanks ha pubblicato un video dove si vede sulla superficie ghiacciata di un lago artico, l'accensione di un fuoco di metano che crea una torre di fuoco molto alta, tale video ha raggiunto quasi mezzo milione di visualizzazioni su YouTube. Così ora, nell'agosto caldo dell'Artico, era tornata in questo posto isolato con un piccolo gruppo di ricerca, insieme al marito e ai due giovani figli, per vedere quali segreti poteva offrire Esieh Lake. Era semplicemente un'anomalia bizzarra? O era un segno che lo scioglimento dell'Artico aveva iniziato a rilasciare un'antica fonte di metano che avrebbe potuto peggiorare il cambiamento climatico?Una cosa di cui era sicura: se l'Artico che continua a riscaldarsi dovesse rilasciare più metano che scalda il pianeta, ciò potrebbe portare ad un maggiore riscaldamento del pianeta. Gli scienziati chiamano questo fenomeno come un ciclo di feedback.
"Questi laghi accelerano il disgelo del permafrost", ha detto Walter Anthony. "È un'accelerazione".All'inizio, il volume di gas a Esieh Lake era veramente terrificante, ma quando Walter Anthony si era ormai abituata alla situazione, la paura aveva lasciato il posto allo stupore e alla meraviglia.
I suoi apparecchi rivelarono enormi buchi sul fondo del lago: "diversamente da qualsiasi cosa abbia mai visto in un lago artico" sottolinea.Successivamente quando gli scienziati hanno esaminato campioni di gas, hanno trovato la firma chimica di origine "geologica". In altre parole, il flusso di metano dal lago sembrava emergere non dal disgelo diretto del suolo artico ghiacciato, o del permafrost, ma piuttosto da una riserva di combustibili fossili molto più antichi.
Una settimana prima del viaggio, Walter Anthony aveva pubblicato un importante studio che forniva notizie preoccupanti sui laghi artici in generale.
La ricerca ha affrontato la questione centrale che ora anima gli scienziati che studiano i terreni permafrost, che possono raggiungere profondità di circa 1,5 chilometri, a causa del freddo, quei resti ricchi di carbonio non si sono mai completamente decomposti e il terreno li conserva in una sorta di "sonno ghiacciato". Ora, però, mentre l'Artico si scalda, la decomposizione sta iniziando e emette gas serra. Gli scienziati sanno che il permafrost contiene un'enorme quantità di carbonio, sufficiente a riscaldare il pianeta in modo catastrofico se fosse rilasciato nell'atmosfera. Ma non sanno quanto velocemente possa in effetti essere rilasciato e se i cambiamenti saranno graduali o rapidi.Gli autori hanno scoperto che la continua crescita di questi laghi, molti dei quali si sono già formati nella tundra, potrebbe addirittura raddoppiare le emissioni di gas serra provenienti dai suoli dell'Artico entro il 2100. Questo nonostante il fatto che i laghi coprano meno del 6% della superficie terrestre artica totale.
Gli studiosi sono rimasti sconcertati da una drammatica impennata dei livelli atmosferici di metano, che dal 2006 hanno una media di 25 milioni di tonnellate in più di gas all'anno. Lo studio di Walter Anthony ha rilevato che i laghi artici potrebbero addirittura raddoppiare tale percentuale di aumento. foto@Chris Mooney TwitterArticolo Precedente
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