Età giusta per apprendere la seconda lingua

Redazione

apprendere la seconda lingua

Saper parlare più di una lingua è una carta vincente. Oggi come oggi non possiamo accontentarci di conoscere solo l’italiano. Non si tratta solo di cultura personale e di piacere nel conoscere un idioma diverso dal nostro. Conoscere una seconda lingua è essenziale dal punto di vista lavorativo. Sono tante le aziende che richiedono un’ottima conoscenza dell’inglese, del francese, del tedesco e dello spagnolo (ad esempio). Questo perché magari vi sono clienti che parlano queste lingue, in altri casi il titolare prevede già futuri trasferimenti o brevi trasferte.

Molti adulti hanno ormai rinunciato a imparare l’inglese. La voglia di tornare sui libri di scuola o di frequentare un corso non entusiasma la persona che magari possiede già il suo posto fisso o è comunque riuscita ad affermarsi nella vita, conoscendo solo la lingua madre. Bisogna però pensare ai nostri figli. In un mondo che approva ogni giorno di più la mescolanza di lingue, culture e popoli, come si può pensare che i nostri bambini un domani possano far a meno dell’inglese o di conoscere un’altra lingua?

Adesso quindi è il momento di chiederci qual’è l‘età giusta per apprendere la seconda lingua. I pareri degli esperti stanno mutando con il tempo. Prima veniva inserita solo a partire dalla terza elementare, adesso addirittura dall’asilo. Gli esperti infatti stanno confermando la teoria che l’età migliore per iniziare ad apprendere le basi di una lingua diversa da quella madre sia tra i tre e i quattro anni. Questa teoria nasce dal fatto che in media è questa l’età in cui il bambino ha già appreso la propria lingua ed è quindi, ipoteticamente parlando, pronto a proseguire l’apprendimento di lingue nuove. Ovviamente bisogna valutare ogni singolo bambino, perché come ben sappiamo non tutti sono uguali e la velocità di apprendimento può variare molto dall’uno all’altro. Secondo altri esperti il bambino dovrebbe imparare l’inglese praticamente da subito.

Consideriamo comunque la possibilità di iscrivere il bambino a un nido bilingue, così che venga utilizzata per certo una seconda lingua. Assicurarsi di trovare una baby sitter (se avete bisogno di questa figura) magari di un’altra nazionalità che possa parlare con il bambino la lingua che intendete fargli parlare. Se voi conoscete perfettamente una lingua diversa dall’italiano, potete scegliere di utilizzarla per parlare con lui (magari in determinati momenti della giornata). Si tratta di piccoli consigli, ma possono aiutare molto il bambino a conoscere una seconda lingua. Ovviamente le basi tecniche verranno impartite a scuola, ma già rendere la lingua orecchiabile al piccolo e aiutarlo a “masticare” le prime paroline è fondamentale.

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